Script

Varie sono le accezioni del termine.
1) Lo s. narrativo. Il termine inglese, derivato dal latino scriptum (part. pass. sostantivato del verbo scribere) e successivamente assunto nella lingua italiana, è originariamente equivalente a quello italiano di sceneggiatura o di scenario. Si usa per lo più nel linguaggio tecnico della pubblicità e della televisione e designa il testo scritto, suddiviso in banda audio e banda video. Nel cinema prevale invece il suo analogo sceneggiatura.
2) Lo s. tipografico. Nella classificazione proposta da Maximilien Vox, s. è una famiglia di caratteri tipografici comprendente tutte le lettere che imitano il corsivo (Carattere da stampa). Analogamente con s. si designa talvolta un sistema di scrittura semplificato in cui le lettere non sono unite tra loro e sono ridotte a una combinazione di tratti e di cerchi che si richiama ai caratteri da stampa.
3) Lo s. cognitivo. Lo s. secondo la prospettiva percettivo-cognitiva è un tipo di schema, cioè un insieme di concetti interrelati riguardanti delle strutture prototipiche. Lo s. serve, ad esempio, per catalogare le sequenze di eventi che si presentano con una certa frequenza e alle quali corrisponde un’organizzazione cognitiva. Un esempio di questo tipo di s. è la rappresentazione mentale di ‘andare dal dottore’, oppure di ‘un giorno di scuola’. Si tratta di una sequenza di azioni che, all’interno di una data cultura, si succedono le une alle altre secondo un ordine fisso e di una organizzazione gerarchica che raggruppa le azioni semplici. I vantaggi dello s. sono di ordine cognitivo, una migliore comprensione delle azioni; di ordine mnemonico, una memorizzazione differenziata; e infine di ordine operativo, rappresentando una guida automatica all’agire. (Frame)

E. S.